a cura di Prof. Geol. Massimo Moroni – Consulente Ambientale
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“Guida al Radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro”
Premessa
Il Radon e’ un gas radioattivo incolore estremamente volatile prodotto dal decadimento di tre nuclidi capostipiti che danno luogo a tre diverse famiglie radioattive; essi sono il Thorio 232, l’Uranio 235 e l’Uranio 238. Nella tabella seguente e’ riportata la sequenza del decadimento del nuclide piu’ abbondante in natura e cioe’ l’Uranio 238 responsabile della produzione dell’isotopo Radon 222. Il thorio 232 e l’uranio 235 producono invece rispettivamente il Rn 220 e Rn 219.
Schema di Produzione del Radon 222 – Famiglia dell’Uranio
Isotopo Radiazione Emivita Uranio 238 alfa 4.5×109 anni Torio 234 Beta 24.1 giorni Protoattinio 234 Beta 1.2 minuti Uranio 234 alfa 2.5×105 anni Torio 230 alfa 7.5×104 anni Radio 226 alfa 1600 anni Radon 222 alfa 3.8 giorni Polonio 218 alfa 3 minuti Piombo 214 beta 27 minuti Bismuto 214 alfa e beta 20 minuti Polonio 214 alfa 1.5×10-4 secondi Piombo 210 beta 25 anni Bismuto 210 beta 5 giorni Polonio 210 alfa 136 giorni Piombo 206 Stabile Il Radon viene generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre ed in particolar modo da Lave, tufi, pozzolane, alcuni graniti etc. Sebbene sia lecito immaginare che le concentrazioni di Radon siano maggiori nei materiali di origine vulcanica spesso si riscontrano elevati tenori di radionuclidi anche nelle rocce sedimentarie come marmi, marne, flysh etc.
Come gas disciolto viene veicolato anche a grandi distanze dal luogo di formazione puo’ essere presente nelle falde acquifere. Infine e’ nota la sua presenza in alcuni materiali da costruzione.
La via che generalmente percorre per giungere all’interno delle abitazioni e’ quella che passa attraverso fessure e piccoli fori delle cantine e nei piani seminterrati. L’interazione tra edificio e sito, l’uso di particolari materiali da costruzione, le tipologie edilizie sono pertanto gli elementi piu’ rilevanti ai fini della valutazione dell’influenza del Radon sulla qualita’ dell’aria interna delle abitazioni ed edifici in genere.
Alcuni studi nell’ultimo decennio hanno dimostrato che l’inalazione di radon ad alte concentrazioni aumenta di molto il rischio di tumore polmonare.
I risultati di tali studi supportano l’opinione che, in alcune regioni europee, il radon può essere la seconda causa in ordine di importanza, di cancro ai polmoni.Abbiamo i mezzi e le conoscenze per contrastare il pericolo ambientale che l’Organizzazione mondiale della Sanita’ attraverso l’IARC ha inserito nel Gruppo 1 degli agenti cancerogeni conosciuti. Le autorità locali possono e devono ricoprire un ruolo essenziale. Noi possiamo indicare tre approcci fondamentali:
- approfondire la comprensione della situazione del luogo riguardo i rischi legati alla presenza di radon;
- fornire informazioni alla popolazione;
- aiutare a realizzare soluzioni al problema del radon non appena esso sia stato identificato.
COS’È IL RADON?
Come gia’ detto, il radon si forma in seguito alla disintegrazione dell’uranio, e la sua disintegrazione, a sua volta, dà luogo ad altri elementi radioattivi e infine al piombo, non radioattivo. In termini di classificazione chimica, il radon è uno dei gas rari, come neon, kripton e xeno. Il radon non reagisce con altri elementi chimici. Esso è il più pesante dei gas conosciuti (densità 9.72 g/l a 0°C, 8 volte più denso dell’aria).
Il radon diffonde nell’aria dal suolo e, a volte, dall’acqua (nella quale può disciogliersi). In spazi aperti, è diluito dalle correnti d’aria e raggiunge solo basse concentrazioni. Al contrario, in un ambiente chiuso, come può essere quello di un’abitazione, il radon può accumularsi e raggiungere alte concentrazioni.Continua con “Breve Storia del radon“