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DEPRESSURIZZAZIONE DEL SUOLO MEDIANTE POZZO RADON

DEPRESSURIZZAZIONE DEL SUOLO MEDIANTE POZZO RADON COLLOCATO SOTTO O NELLE IMMEDIATE VICINANZE DELL’EDIFICIO
La depressurizzazione del suolo consiste in un sistema di aspirazione del radon presente nel terreno costituente il sottosuolo dell’edificio. Un impianto di questo tipo è costituito da un pozzo di estrazione (cavità nel terreno), collegato ad una tubazione di collettamento e scarico del gas nell’ambiente esterno. L’aria all’interno del pozzo viene continuamente aspirata per mezzo di un aspiratore elettromeccanico.
Il pozzo radon rappresenta il sistema più comune e efficace per ridurre la concentrazione di radon negli edifici che non hanno il vespaio, ma fondazioni a platea o a cordoli.
La sua elevata efficacia è dovuta alla riduzione dei livelli di radon direttamente nel sottosuolo, oltre che alla produzione di una depressione così da eliminare l’infiltrazione del gas dal sottosuolo nell’edificio.
L’efficacia di questo sistema è subordinata alla presenza di un terreno con elevata o media permeabilità. Viceversa un terreno poco permeabile può impedire la formazione di una sufficiente depressurizzazione nel pozzo di estrazione e limitare l’area di influenza.
La progettazione deve essere quindi eseguita da un tecnico abilitato previa verifica della permeabilità dei suoli di fondazione.
La ns. società è a disposizione per preventivi mirati.

Vantaggi: Elevata efficacia dell’intervento; effetto esteso a tutto l’edificio.
Svantaggi:  Necessità di intervenire all’interno dell’edificio, sul pavimento e possibili difficoltà nel posizionamento delle tubazioni.
Costo di esercizio e manutenzione dell’impianto di estrazione (necessaria verifica frequente del funzionamento degli estrattori) Possibili problemi per il rumore prodotto dall’estrattore.

Realizzazione
pozzoradonUn singolo pozzo può realizzare una efficace riduzione della concentrazione del radon nel terreno tipicamente fino a 6-10 metri dal centro dello stesso.
In funzione della dimensione della base dell’edificio e dei livelli di radon presenti è possibile progettare la posizione e il numero di pozzetti sufficiente allo scopo. In alcuni casi già un solo pozzo radon può essere sufficiente per ridurre consistentemente i livelli di concentrazione all’interno dell’edificio.
Lo scavo deve essere realizzato per almeno due o tre metri al di sotto del pavimento e può avere forma arbitraria, ma preferibilmente cilindrica e di diametro non inferiore a 50cm.
All’interno della cavità va inserito il tubo forato e quindi colmato con ghiaia grossolana.
Per connettere il pozzo con l’esterno è opportuno utilizzare i comuni tubi in PVC di diametro dal 125 al 160 a seconda della dimensione dell’area da depressurizzare e dell’aspiratore scelto.
E’ importante che le giunzioni dei vari segmenti di tubazione siano ben sigillati, in modo da garantire la tenuta lungo tutto il percorso. Anche il foro di ingresso della tubazione all’interno del pozzo deve essere sigillato adeguatamente e deve garantire la tenuta.
E’ importante che il percorso delle tubature sia il più rettilineo possibile, evitando l’uso di curve con angolo superiore ai 45° e la formazione di sifoni che possono ostruirsi nel tempo.
Nella progettazione del collettore di uscita è ovviamente necessario prestare attenzione al fatto che l’uscita della conduttura sia ad una distanza sufficiente – almeno un paio di metri – da altre aperture dell’edificio (camini, lucernari, finestre, etc.) in modo tale che il gas radon estratto non abbia modo di entrare nuovamente all’interno dell’edificio, ma venga invece disperso nell’ambiente lontano dall’abitazione.

Sistema di estrazione
Si possono impiegare estrattori centrifughi collegabili direttamente in linea con la tubazione. L’estrattore va collocato al termine della conduttura o nel pozzetto per massimizzare la forza di estrazione. In caso di installazione dell’aspiratore al termine della tubazione, il sottotetto può rappresentare una buona collocazione.
La potenza di aspirazione deve essere valutata sulla base del caso specifico; in linea di massima, estrattori con potenza di 60-90 Watt di potenza creano una depressione di 200 – 300 Pa a portata 0 e sono in generale in grado di garantire la depressione necessaria allo scopo.
L’adozione di un sistema di estrazione di questo tipo ha, naturalmente un costo, rappresentato sia dall’acquisto del ventilatore stesso che dall’energia necessaria al suo funzionamento. Nell’ipotesi di impianto di estrazione di 70 W utilizzato per 24 ore al giorno occorre preventivare una consumo annuo di energia pari a circa 600 kWh.
In questo senso può essere valutata una temporizzazione del funzionamento dell’estrattore in modo da conseguire un risultato adeguato ma, al contempo, ridurre il consumo di energia elettrica ed allungare la vita dell’impianto.

 

IL POZZO RADON IN BREVE

  • Indicazioni: Concentrazioni di radon medio-alte che riguardano tutto l’edificio e terreni di fondazione da molto a mediamente permeabili.
  • Principio di azione: Ridurre la concentrazione di radon presente nel terreno e realizzazione di una depressione nel sottosuolo rispetto agli ambienti interni dell’edificio.
  • Effetto dell’intervento: Tutto l’edificio. Ogni pozzo radon ha effetto tipicamente fino a 6-10 metri dal punto di estrazione, in funzione della permeabilità del terreno e dal dimensionamento dell’impianto.
  • Efficacia: Elevata (riduzione 70-95 %).
  • Costo: Medio. La spesa per l’intervento, anche nel caso di estrazione attiva, nella maggioranza dei casi risulta contenuta entro i 2500 €, anche se possono esserci casi in cui le opere murarie ed opere di ricostruzione possono incrementare i costi. Deve essere inoltre valutata la spesa per la gestione e la manutenzione dell’estrattore elettromeccanico.