PER MISURARE IL RADON IN CASA, UTILIZZARE PRIMA I RILEVATORI PASSIVI

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Dosimetri e rilevatori digitali per la casa
La prima cosa che dovrebbe fare il proprietario di una abitazione quando vuol determinare il livello di radon è eseguire una misurazione a lungo termine accreditata utilizzando dosimetri passivi a tracce nucleari.
Il rilievo dovrebbe durare non meno di tre mesi se inizia in inverno e non meno di sei mesi se il rilievo inizia in primavera o estate.

E’ importante sapere che il valore di riferimento è sempre una media annua e quindi più breve sarà il rilievo maggiore sarà l’errore.

Successivamente al rilievo, se vengono confermati livelli elevati di radon, è necessario eseguire un’ispezione, seguita da una bonifica del radon.
Al fine di garantire che la bonifica abbia raggiunto il risultato desiderato, il proprietario della abitazione dovrebbe monitorare i livelli di radon dopo l’esecuzione dei lavori.
Per andare sul sicuro, è buona norma dare seguito alle opere di bonifica adottate misurando il valore medio annuo utilizzando un metodo accreditato. Questo è importante sia per motivi di salute che, ad esempio, se si vuole vendere la casa.
Se si ha poco tempo a disposizione (ad es. a causa di una vendita/acquisto di una casa), si può optare per la misurazione a breve termine possibilmente utilizzando un protocollo ad Hoc come il Closed Building conditions protocol; questo tipo di misurazione richiede solo 7-10 giorni, tuttavia, i risultati dovrebbero essere considerati un’indicazione, piuttosto che un valore misurato più preciso.

Sul radon e sui rischi per la salute
La crosta terrestre contiene una serie di diverse sostanze radioattive che si sono create quando si è formata la terra. Tra gli altri, ci sono tre isotopi ritenuti di particolare interesse dal punto di vista della sicurezza dalle radiazioni: il Torio-232, l’Uranio-235 e l’Uranio-238. Ciascuno di questi isotopi ha una lunga emivita e durante una serie di trasformazioni (nota come catena di decadimento), vengono convertiti nel gas nobile radon. Poiché un gas nobile tende a non reagire con altre sostanze, il radon può diffondersi dal suolo all’aria interna.

Una causa di cancro ai polmoni
Il radon è un gas radioattivo e con i suoi prodotti di decadimento, forma la cosiddetta progenie del radon mentre decade. I prodotti di decadimento del Radon a vita breve detti RDP, sono particelle cariche che tendono a reagire e ad attaccarsi al pulviscolo ed agli aerosol (particelle microscopiche finemente disperse). Anche la progenie del radon è radioattiva ed emette radiazioni alfa mentre decade. La progenie del radon che è presente nell’aria inalata è particolarmente dannosa, poiché tende a rimanere intrappolata nelle vie respiratorie e nei polmoni.
La radiazione alfa emessa all’interno del corpo è infine dannosa e può causare danni ai tessuti, che a loro volta possono portare al cancro ai polmoni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che il numero di casi di cancro causati dall’esposizione al radon ogni anno sia di circa 230.000 individui.

A proposito di vari isotopi del radon
Il radon-219 è anche chiamato “attinon” ed è l’isotopo del radon formato come parte della catena di decadimento dell’uranio-235. Poiché ha un’emivita di soli quattro secondi, tende a non essere riscontrato in ambienti interni. In altre parole, non ha il tempo di essere trasportato come gas nobile dal terreno all’aria interna prima che decada in polonio-215.
Il radon-222 è derivato dall’uranio-238 ed è l’isotopo comunemente indicato quando si parla di radon. Ha un’emivita di quasi quattro giorni (3,82 giorni), che dà al gas tutto il tempo per migrare dal luogo di formazione (rocce di fondazione) nell’aria interna di un edificio.
Di conseguenza, ad una certa concentrazione può rappresentare un rischio per la salute delle persone che trascorrono del tempo in un ambiente indoor in cui è presente.

Errori comuni durante la misurazione del radon
Con strumenti
• Lo strumento non è stato calibrato
• Si ignora il fatto che la progenie del radon deve decadere nella camera di misurazione prima che possa essere eseguita una nuova misurazione
• Spostare lo strumento tra diversi punti di misura troppo velocemente
• Non aspettare l’equilibrio tra il radon e la progenie del radon
Con rilevatori passivi
• I dosimetri sono posizionati in modo errato
• Vengono utilizzati troppo pochi punti di misura
• I dosimetri non vengono inviati per l’analisi immediatamente dopo il completamento della misurazione
• I dosimetri non vengono esposti per il tempo minimo richiesto dalla norma
• I dosimetri vengono analizzati da un laboratorio non accreditato

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